
La tecnica della scarificazione della pelle, cioè procurando lesioni cutanee superficiali, rispetto all'inoculazione intramuscolare potrebbe essere un metodo di vaccinazione più efficace contro le infezioni respiratorie come la COVID-19. La ragione risiede nel fatto che catalizza la produzione di linfociti T polmonari, cellule che andrebbero a proteggere proprio gli organi più esposti alle complicazioni. I test sono stati condotti su topi e sarà necessario confermare i risultati negli studi clinici.
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